Continuiamo l’analisi degli elementi e delle funzionalità dell’Arduino.
Nel precedente articolo ci siamo soffermati sulle varie alimentazioni per l’Arduino, andando a descriverne le differenze e i relativi circuiti di regolazione e protezione.
In questo articolo andiamo a considerare ulteriori componenti presenti sulla scheda Arduino non ancora trattati.
Ben visibile su un vertice della scheda si trova un pulsante di color rosso: si tratta del pulsante di RESET. Questo pulsante permette di interrompere e riavviare il programma in esecuzione sulla nostra scheda quando vogliamo, semplicemente premendolo. Risulta molto comodo in fase di test o debugging, permettendo di riavviare il codice caricato sull’Arduino facendolo partire da capo.
Non tutte le schede UNO hanno il pin RESET nello stesso punto: a seconda della versione, è possibile trovarlo anche accanto al microcontrollore stesso, per questione di spazi. Ciò è dovuto all’utilizzo di un diverso microcontrollore, come visibile nelle figure sottostanti. Nel primo caso, il microcontrollore ha un package a foro passante, ed è installato su un socket o zoccolo. Occupa più spazio, ma ha il vantaggio di poter essere facilmente sostituito in caso di mal funzionamento. Nel secondo caso, il microcontrollore è in un formato SMD (Surface mount device, ovvero dispositivi a montaggio superficiale). Questo tipo di tecnologia consente di utilizzare dispositivi dalle dimensioni ridotte, saldandoli superficialmente. Ciò però non permette una sostituzione del dispositivo in maniera semplice e sicura.
Tornando a noi, il pin RESET è comunque sempre presente, anche negli altri modelli.
Elementi utili alla comprensione dello stato del nostro Arduino sono i LED di notifica. Come visibile nella seguente figura, integrati sull’UNO sono presenti 4 led.
Il led definito con ON sta ad indicare lo stato di alimentazione della scheda: se acceso, indica che l’Arduino è correttamente alimentato.
I led definiti con TX e RX indicano la trasmissione e la ricezione di dati sulla porta seriale. Ad esempio, durante il caricamento di un nuovo sketch è possibile vederli lampeggiare, indicando la trasmissione dei dati dal pc all’Arduino. Inoltre, vengono attivati durante l’esecuzione stessa dello sketch, se esso prevede l’utilizzo della porta seriale per l’inoltro o la ricezione di dati.
Il led definito con L non ha una funzione prestabilita. Esso è collegato direttamente al pin digitale 13, da cui è possibile gestirne lo stato via software tramite sketch. Ciò è utile come test iniziale per valutare il funzionamento di un programma, senza reperire altri dispositivi oltre Arduino e senza assemblare alcun circuito.
Se è la prima volta che utilizzi Arduino, ed è la prima volta che colleghi la scheda all’alimentazione, ti sarai accorto che questo led lampeggerà ogni secondo: questo perché la scheda viene fornita con uno sketch di prova “Blink” già caricato. Questo semplice programma non fa altro che far lampeggiare ogni secondo il led L che, lato software, viene indicato come LED_BUILTIN, ovvero led integrato.
Per questo articolo è tutto.
Nei prossimi articoli andremo ad analizzare le interfacce di comunicazione di Arduino e come utilizzarli.
Grazie ! Cercavo da tempo di poter apprendere qualcosa su ARDUINO, sono arrivato alla terza scheda … ma non so andare oltre, poi cercherò.
Sono un pensionato , lavoravo in un’industria metalmeccanica , 42 anni in manutenzione, prima solo meccanica ma poi evoluta anche nella parte elettrica. Campo che mi ha entusiasmato tanto da portarmi nuovamente a scuola, dopo la pensione tre anni di Professionali serali per poi uscirne col diploma di Elettrotecnica. Le tue spiegazioni sono abbastanza comprensibili e spero di continuare a poterle leggere e metterle in pratica . Grazie ancora, Cesare
Salve Cesare, è davvero emozionante e appagante ricevere questi complimenti da te. Non è da tutti riprendere gli studi dopo tanto tempo e ciò dimostra la tua attitudine e passione per queste cose. Con la speranza di esser stato un minimo d’aiuto, ti invito volentieri a continuare a seguirci. È bello sapere di esser seguiti da persone come te. Grazie ancora, Andrea